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Ridurre, riutilizzare e riciclare la plastica

In questo articolo trattiamo il tema del riciclo e dell’emergenza dei rifiuti plastici. Vedremo perché è così importante e come ognuno di noi può aiutare nel suo piccolo. Buona lettura!

Ridurre cosa? e soprattutto perché?

Semplice: ridurre la nostra spazzatura, ma soprattutto il nostro uso di plastica.

Secondo l’indagine “Beach litter” del 2017, la plastica è il materiale più presente (84%) sugli arenili delle 62 spiagge monitorate. Come se non bastasse, il 64% dei rifiuti proviene da oggetti a vita breve, come imballaggi (30%) e prodotti usa e getta come piatti, bicchieri ecc. (34%).

Stando ai dati di Legambiente, in Italia, dal 90% al 95% delle acque viene imbottigliato in contenitori di plastica, e più del 90% di questi proviene da materie prime fossili (ovvero nuova plastica, non riciclata). Tutto questo per circa 7-8 miliardi di bottiglie di plastica utilizzate annualmente.

La deriva non sostenibile di tutto ciò è chiara.

Per non parlare delle emissioni di gas serra che stanno distruggendo l’ecosistema mondiale, portando l’uomo un passo più vicino ad un punto di non ritorno.

Gli oceani sono inquinati dalle microplastiche che ritroviamo sulle nostre tavole all’interno del pesce, esistono intere isole di plastica galleggianti che disperdono materiale nell’ambiente ed interi ecosistemi sono al limite del collasso.

“La plastica era una grande rivoluzione 50 anni fa, ora ci stiamo accorgendo dei danni che sta facendo”, scriveva un anno fa Ugo Bardi su “Il Fatto Quotidiano”.

Come se tutto ciò non fosse abbastanza, è notizia di pochi giorni fa che l’Italia ha rifiutato il nuovo accordo climatico europeo: l’Europa infatti, ha recentemente creato un nuovo accordo per terminare totalmente le emissioni di gas serra entro il 2045, ricordando che il precedente trattato (riduzione del 40% entro il 2045) non è più sufficiente per evitare un cambiamento climatico irreversibile.

Gli oceani sono inquinati dalle microplastiche che ritroviamo sulle nostre tavole all’interno del pesce, esistono intere isole di plastica galleggianti che disperdono materiale nell’ambiente ed interi ecosistemi sono al limite del collasso.

Che potere ho come singolo individuo?

Come individui poco possiamo contro i gas serra prodotti dalle grandi fabbriche.

Ogni italiano però produce 0.13 kg di rifiuto plastico giornaliero, e ridurre questo numero può avere un forte impatto sul mondo dei nostri figli.

Ripetere a noi stessi che siamo solo una piccola pedina all’interno di un grande ingranaggio è solo un modo per scaricare sugli altri le nostre responsabilità individuali: se solo 1000 persone riducessero il loro scarto giornaliero a 0.03 kg di plastica al giorno, avremmo 36500 kg di rifiuto plastico in meno ogni anno, e questo solo per 1000 persone! (Roma da sola conta quasi 3 milioni di abitanti)

Come?

Come posso ridurre la mia produzione di plastica? Iniziando a prestare più attenzione nel quotidiano: preferendo verdure sfuse a quelle imballate nella plastica (comprando di più nei mercati cittadini ad esempio), portando le nostre buste quando andiamo a fare la spesa, separando con cura le parti in plastica da quelle in carta e cartone prima di gettarle ecc.

Sono i nostri piccoli gesti quotidiani che, perpetuati per anni ed anni, consegneranno ai nostri figli un mondo migliore in cui vivere.

Riutilizzo

La società capitalista e frenetica in cui viviamo ci ha abituato a prendere decisioni guardando al breve termine. Dobbiamo smettere di guardare solo alle conseguenze immediate delle nostre azioni ed iniziare a vedere i nostri gesti come parte di una grande catena.

Un grande quantitativo di rifiuti plastici, viene prodotto da prodotti usa e getta. Evitare l’uso di posate e piatti di plastica quanto più possibile è ormai quasi un dovere civico. Non solo l’utilizzo di prodotti più duraturi come piatti in ceramica e buste riutilizzabili aiutano l’ambiente, ci garantiscono anche un risparmio economico e soprattutto ci permettono di essere un buon esempio per le nuove generazioni. Perché ricordiamo che solo cambiano il nostro approccio verso i rifiuti e il concetto di spazzatura saremo davvero in grado di invertire la deriva del nostro pianeta. Alcuni esempi pratici di riutilizzo sono l’utilizzo ripetuto di buste più resistenti quando andiamo a fare la spesa, la scelta di riutilizzare i flaconi dei detersivi riempiendoli agli appositi distributori, l’utilizzo di posate non usa e getta ecc.

L’obbiettivo è quello di unire la riduzione al riutilizzo cercando di far finire quanto meno possibile nel cestino.

Riciclo

Veniamo in fine all’ultimo pilastro del nostro discorso, il riciclo.

Dopo aver ridotto per quanto possibile i nostri rifiuti (che non riusciremo mai ad eliminare completamente) ed aver riutilizzato il riutilizzabile, dobbiamo prenderci cura di ciò che finisce nel nostro cestino.

Separare i diversi materiali degli imballaggi è fondamentale per un riciclo efficiente. Fortunatamente da ormai qualche anno nel nostro paese la pratica della raccolta differenziata è diventata un’abitudine di molti italiani. Non bisogna mai dimenticare però la sua importanza: un rifiuto non separato non può essere riciclato e questo porta alla produzione di nuovo materiale potenzialmente inquinante.

L’obbiettivo è quello di unire la riduzione al riutilizzo cercando di far finire quanto meno possibile nel cestino.

Educazione

Dobbiamo evolvere il concetto di rifiuto e spostare la nostra attenzione verso un’economia circolare, che punti alla sostenibilità nel lungo termine.

Educhiamo i nostri figli alla riduzione dei rifiuti, al riutilizzo e al riciclo. Già molto è stato fatto in questo senso, ma non è ancora abbastanza.

Se non mettiamo in atto queste cose nel nostro quotidiano, scarichiamo la responsabilità delle nostre azioni a chi verrà dopo di noi, figli e nipoti che forse non saranno in tempo per riparare del tutti agli sbagli di chi li ha preceduti.

L’impegno globale

Fortunatamente come società globale stiamo lentamente prendendo coscienza di questo problema ed ogni giorno nascono nuove associazioni che aiutano a ripulire il pianeta e a creare alternative più sostenibili. Sempre più persone prendono consapevolezza della situazione e nel loro piccolo si impegnano per ridurre gli spechi, ripulire i propri quartieri ed istruire i propri figli al rispetto del pianeta. Agisci anche tu nel tuo piccolo, basta essere più consapevoli delle proprie azioni. Non dobbiamo essere tutti Greta Thumberg e non dobbiamo per forza protestare per rendere il nostro mondo più pulito. Magari non potremo ripulire tutto il pianeta, ma ripulire il nostro secchione è già un grande passo.