• Hai qualche domanda?
  • Ricerca

    Ricerca sul sito

    Inserisci le parole da ricercare nella casella soprastante e premi Ricerca.

    0039.02.89415779

    Per qualsiasi problema, chiama dal Lunedì al Venerdì dalle 9.00 alle 18.00

L’Europa dice addio alla plastica monouso

L' Europa dice addio alla plastica monouso

Plastica; da invenzione rivoluzionaria a problema mondiale. Tutto iniziò nel 1861, quando l’inglese Alexander Parkes brevettò il primo materiale semi sintetico (Xylonite) con cui successivamente furono creati i primi prodotti commerciali come manici, scatole e bicchieri. Da allora le scoperte riguardanti la plastica non conobbero limiti. Nel 1912 ad esempio, il chimico tedesco Fritz Klatte scoprì il processo per la produzione del polivinilcloruro, noto ai più come PVC. Successivamente vennero sintetizzati materiali come il cellophane, il nylon e il poliuretano.

Fu però negli anni ’60, il periodo in cui la plastica si affermò come materiale insostituibile nella vita quotidiana di milioni di persone e , ad oggi, quella che è stata delle invenzioni più rivoluzionarie di sempre si è lentamente trasformata in un mostro che anno dopo anno invade, inquina, distrugge interi ecosistemi.

Le materie plastiche rappresentano oltre l'85% dei rifiuti marini e mettono a rischio tutte le specie animali.
Le materie plastiche rappresentano oltre l'85% dei rifiuti marini e mettono a rischio tutte le specie animali.

Per questo, in vista di un crescente disastro ecologico, l’ Unione europea ha previsto di vietare la commercializzazione di batuffoli di cotone, posate, piatti e cannucce di plastica e in generale di tutti i prodotti monouso, come parte di una nuova strategia per ridurre i rifiuti marini e il relativo danno ambientale degli ecosistemi.

In tutto il mondo infatti, le materie plastiche rappresentano oltre l’85% dei rifiuti marini e diventano microplastiche che raggiungono il corpo attraverso l’aria, l’acqua e il cibo, mettendo a rischio tutte le specie animali.

L’esecutivo stima che la sua strategia eviterà danni ambientali che costerebbero 223 miliardi di euro entro il 2030 e impediranno l’emissione di 3,4 milioni di tonnellate di biossido di carbonio (CO2) in quel periodo.

Quali sono le misure previste dalla proposta?

Il divieto di commercializzazione riguarderà solo determinati prodotti di cui esistono alternative facilmente disponibili ed economicamente accessibili: posate, piatti, cannucce, mescolatori per bevande e aste per palloncini ad esempio, dovranno essere fabbricati esclusivamente con materiali riciclabili.

Secondo il progetto di direttiva, inoltre, i contenitori per bevande in plastica saranno consentiti soltanto se i tappi e i coperchi restano attaccati al contenitore. Alcuni prodotti come assorbenti, salviette e palloncini, dovranno avere un’etichetta chiara e standardizzata sulle modalità di smaltimento, sull’impatto ambientale e sulla presenza di plastica in essi.

Allo stesso tempo, l’uso di contenitori per alimenti e bicchieri di plastica dovrebbe essere ridotto in base agli obiettivi nazionali che ogni paese andrà stabilire.

In generale, secondo quanto affermato dalla nuova riforma, i governi europei dovranno limitare al massimo l’utilizzo di prodotti monouso entro il 2025 e aumentare la consapevolezza dei consumatori circa gli effetti negativi di rifiuti di plastica, sulla disponibilità dei sistemi di riutilizzo e sulla gestione dei rifiuti.

Verranno inoltre inseriti specifici obblighi per i produttori; questi ultimi dovranno coprire i costi di gestione e di bonifica dei rifiuti e quelli delle misure volte a sensibilizzare i consumatori sull’ utilizzo degli stessi.

Jyrki Katainen, vicepresidente responsabile per l’occupazione, la crescita, gli investimenti e la competitività, ha dichiarato: “Con la strategia sulla plastica stiamo gettando le basi per una nuova economia circolare della plastica e orientando gli investimenti in questo senso. In tal modo contribuiremo a ridurre i rifiuti sulla terra, nell’aria e nei mari, offrendo al contempo nuove opportunità per l’innovazione, la competitività e un’occupazione di alta qualità. L’industria europea ha la grande occasione di sviluppare una leadership mondiale nelle nuove tecnologie e materiali e i consumatori hanno la possibilità di compiere scelte consapevoli a favore dell’ambiente: è un’occasione per tutti.”

Bruxelles stima che lo sviluppo di alternative innovative alla plastica monouso possa creare localmente circa 30.000 posti di lavoro.

La nuova riforma punta a contribuiremo a ridurre i rifiuti sulla terra, nell'aria e nei mari, offrendo nuove opportunità per l'innovazione, la competitività e un'occupazione di alta qualità.
La nuova riforma punta a contribuiremo a ridurre i rifiuti sulla terra, nell'aria e nei mari, offrendo nuove opportunità per l'innovazione, la competitività e un'occupazione di alta qualità.

Le aziende interessate beneficeranno di importanti aiuti finanziari

L’UE ha già stanziato più di 250 milioni di euro per la ricerca e lo sviluppo in settori di diretta rilevanza per la strategia delle materie plastiche attraverso il suo programma scientifico Horizon 2020.

Adesso la legge dovrà essere approvata dal Parlamento europeo e dai governi dei singoli paesi entro le prossime elezioni, previste per maggio 2019, ed entrerà in vigore nei due anni successivi.

Bruxelles chiede che entrambe le istituzioni considerino la proposta una “questione prioritaria” e che “offrono ai cittadini europei risultati tangibili prima delle elezioni del maggio 2019”.

E’ importante che ognuno di noi faccia qualcosa al fine di riservare il nostro pianeta. Per questo la  riduzione del quantitativo dei rifiuti e dell’uso di sostanze pericolose sono i principi su cui si fonda Six Lands, un’azienda che guarda al futuro e che intende salvaguardare il vasto patrimonio ambientale e culturale del nostro paese, in nome di uno sviluppo ecosostenibile.

La nostra priorità è contribuire alla cura dell’ambiente, e alla sicurezza e salute di tutti i clienti e i dipendenti; per questo negli interventi di pulizie professionali che effettuiamo riteniamo essenziali i seguenti punti:

Siamo un’ imprese di pulizie amica dell’ambiente e per questo la nostra priorità è accertarci che la nostra attività non sia pregiudizievole per la salute dei nostri clienti, dipendenti e per l’ambiente. Se vuoi saperne di più sulla corretta gestione dei rifiuti e sui prodotti ecologici che utilizziamo nei nostri interventi, non esitare a contattarci via telefono mail o canali social.