
Dalle informazioni rese note dal Ministero della Salute, Il 31 dicembre 2019 la Commissione Sanitaria Municipale di Wuhan (Cina) ha segnalato all’ Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) la presenza di molteplici casi di polmonite nella città di Wuhan, nella provincia cinese di Hubei.
La maggior parte degli episodi sembrerebbe avere un legame epidemiologico con il mercato all’ingrosso di frutti di mare e animali vivi di Huanan Seafood, nel sud della Cina.
Che cos’è il coronavirus?
Il virus, chiamato 2019-nCoV, che ha messo sull’attenti l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), appartiene alla famiglia dei Coronavirus, così chiamati per la caratteristica forma a coroncina visibile al microscopio: sono microorganismi zoonotici, cioè che possono essere trasmessi dagli animali agli esseri umani, noti per causare malattie che vanno dal comune raffreddore a malattie più gravi come la sindrome respiratoria mediorientale (Mers) e la sindrome respiratoria acuta grave (Sars).
Secondo quanto comunicato dal Ministero della Salute, l’ OMS ha ritenuto opportuno dare l’allarme a causa dell’alta contagiosità di questo nuovo ceppo virale e della mortalità che ne consegue (attualmente inferiore al 3%).
Solo nel mese di gennaio i casi noti di infetti ammontavano a oltre 14.000.

Sintomi
Il virus colpisce le vie aeree inferiori (dalla trachea ai bronchioli).
I primi sintomi, come nel caso della comune influenza, sono: febbre, malessere, tosse secca e difficoltà respiratoria. Inoltre, può anche causare polmonite e insufficienza respiratoria.
Dopo l’infezione il tempo di incubazione è stimato fino a 14 giorni, ma sono ancora in corso numerosi studi.
Nonostante la percentuale di contagio sia molto elevata, solo nel meno del 3% dei casi può causare la morte.
Ad oggi non esistono trattamenti specifici o vaccini per proteggersi dal virus; solitamente la maggior parte delle persone infette da coronavirus comuni guarisce spontaneamente.
Come prevenire il contagio tra persone
Sebbene non sia ancora noto il modo esatto di trasmissione (via aerea, per contatto o entrambi), per prevenire l’infezione viene ritenuto consigliabile adottare misure simili a quelle dell’influenza.
A tal proposito il Ministero della Salute ha indicato alcune semplici linee guida:
- lavare spesso le mani con acqua e sapone o con soluzioni alcoliche per almeno 20 secondi
- starnutire o tossire in un fazzoletto o con il gomito flesso
- gettare i fazzoletti utilizzati in un cestino chiuso immediatamente dopo l’uso e lavare le mani
- evitare il contatto ravvicinato con chiunque mostri sintomi di malattie respiratorie come tosse e starnuti
- pulire e disinfettare oggetti e superfici che potrebbero essere stati contaminati
- posticipare viaggi non strettamente necessari nelle aree colpite
Cosa fare se si viaggia nelle aree a rischio
Laddove non fosse possibile evitare viaggi nelle zone a rischio, il Ministero della Salute consiglia di:
- evitare carne cruda o poco cotta, frutta o verdura non lavate e le bevande non imbottigliate
- evitare di visitare i mercati di prodotti alimentari freschi di origine animale e di animali vivi
- vaccinarsi contro l’influenza stagionale almeno due settimane prima del viaggio. (La vaccinazione ridurrà le complicanze da influenza nei soggetti a rischio e semplificherà la diagnosi e la gestione dei casi sospetti).
Se si sviluppassero sintomi di malattie respiratorie, durante il viaggio o nelle due settimane successive dal ritorno, è fortemente consigliata la consulta di un medico.

A scopo precauzionale il ministero consiglia di:
- contattare il numero telefonico gratuito del Ministero della Salute 1500
- indossare una maschera chirurgica se si è in contatto con altre persone
- utilizzare fazzoletti usa e getta e lavarsi le mani regolarmente.
Ad oggi, non è ancora stato trovato un trattamento efficace contro la malattia quindi la prevenzione in termine di igiene e pulizia, viene ritenuta indispensabile.
Come per tutti i virus appartenenti alla famiglia Coronavirus, si ritiene opportuno prestare attenzione al contatto diretto con possibili pazienti malati e alle cose che toccano, come: superfici, maniglie delle porte, ecc.
I Coronavirus comuni infatti, si trasmettono da una persona infetta a un’altra attraverso:
- la saliva, tossendo e starnutendo
- contatti diretti personali (come toccare o stringere la mano e portarla alle mucose)
- toccando prima un oggetto o una superficie contaminati dal virus e poi portandosi le mani (non ancora lavate) sulla bocca, sul naso o sugli occhi
- contaminazione fecale (raramente).
È per questo fondamentale che a casa, ma soprattutto nelle zone di passaggio, venga effettuato un processo di disinfezione e sanificazione degli spazi.
Come prevenire il contagio del virus mediante gli oggetti
Fonti autorevoli, come il Dottor. Kevin Olival, ricollegano la nascita e la diffusione del virus alla carenza di igiene, all’assenza di pulizia e in generale a uno scarso processo di sanificazione e disinfezione.
La sanificazione è un’attività che riguarda il complesso di procedimenti e operazioni atte a rendere sani determinati ambienti mediante l’ attività di disinfezione e/odi pulizia e/o di disinfestazione. Con sanificazione professionale infatti viene intesa la procedura che tende a controllare e / o eliminare i microrganismi come batteri, funghi, lieviti e virus che possono essere presenti in tutti i luoghi esposti a differenti tipologie di contaminazione.
Nell’ampia gamma del mondo della pulizia è presente molta confusione riguardo alla differenza tra disinfezione professionale e sanificazione professionale. I termini sono spesso utilizzati come sinonimi ma sussistono grandi diversità tra il processo di sanificazione e il processo di disinfezione; tale divario è importante da tenere in considerazione per offrire una prevenzione ottimale contro ogni virus.
La differenza tra il termine sanificare e disinfettare è che il primo viene applicato a oggetti inanimati (strumenti, studi dentistici, bagni, ecc.), mentre il secondo riguarda gli esseri viventi o organici (frutta, verdura, carne, pesce, ecc.).
Nel processo di eliminazione dei virus sono coinvolti molti fattori e per questo gli addetti che andranno ad effettuare queste attività, devono essere altamente formati e qualificati.

Quando vengono effettuati gli interventi di sanificazione infatti è necessario garantire che il personale sappia esattamente quale è la procedura più corretta da utilizzare, in modo da avere una gestione specialistica dell’apparecchiatura e una conoscenza ottimale dell’applicazione dei detergenti e disinfettanti.
Soprattutto nei casi di alto tasso di contagio virale, la scelta dei prodotti da utilizzare deve essere effettuata principalmente in funzione del tipo di superficie da trattare e del quantitativo di passaggio di persone.
Per quanto riguarda la sanificazione, sul mercato sono presenti numerosi prodotti, approvati dal Ministero della Salute, contenenti composti attivi quali ipoclorito di sodio, biossido di cloro, iodio, sali di ammonio quaternario e simili, in grado di garantire una sanificazione professionale e ottimale.
Ognuno di questi prodotti ha i suoi vantaggi e svantaggi, può essere più efficace o menc contro determinati patogeni; per questo è essenziale conoscerne le proprietà in modo da capire su quali tipologie di microrganismi hanno più efficacia.
La ditta di pulizie Six Lands è a vostra disposizione per effettuare lavori di sanificazione, suggerendovi le norme e le procedure da seguire, i prodotti più efficaci per il cleaning, e in generale per garantirvi una sanificazione ottimale dei vostri spazi.