L’8 marzo si festeggia la giornata internazionale della donna, un momento dedicato al ricordo e alla riflessione sulle conquiste politiche, sociali, economiche del genere femminile.
La Giornata della donna è stata dichiarata una festa internazionale dall’ONU nel 1975.
Le origini della commemorazione si ritrovano negli Stati Uniti, nella prima metà del 19 ° secolo. Nel mezzo della rivoluzione industriale, l’8 marzo 1857, migliaia di operai tessili decisero di uscire per le strade di New York con il motto “Pane e rose” per protestare contro le cattive condizioni di lavoro e chiedere la fine del lavoro minorile. Fu una delle prime manifestazioni atte a combattere per i loro diritti, a cui successivamente seguirono diversi movimenti, eventi e mobilitazioni (come lo sciopero delle camicie del 1909).
L’episodio è servito come riferimento per fissare la data della Giornata internazionale, ma il capitolo più sanguinoso della lotta per i diritti delle donne avvenne il 25 marzo 1911, quando la fabbrica di magliette Triangle Shirtwaist di New York prese fuoco.
In tale occasione morirono 123 donne e 23 uomini, la maggior parte giovani immigrati tra i 14 e i 23 anni.
Secondo il rapporto dei vigili del fuoco, un mozzicone di sigaretta spento male, gettato in un secchio di stoffa che non si era svuotato da due mesi, è stata la fonte dell’incendio. Gli operai e i loro colleghi non potevano scappare poichè i dirigenti della fabbrica avevano chiuso tutte le porte delle scale e delle uscite per prevenire i furti.
Il disastro industriale, il più mortale della storia della città, ha comportato l’introduzione di nuove norme in materia di salute e sicurezza sul lavoro negli Stati Uniti.
In Italia la prima Giornata Internazionale della Donna è stata festeggiata il 12 marzo 1922, ma si dovrà aspettare il 1946 per la comparsa del caratteristico simbolo: la mimosa.
Il fiore è stato proposto come icona da Teresa Noce, Rita Montagnana e Teresa Mattei. La mimosa d’altronde aveva tutte le caratteristiche ideali per diventare il simbolo della Festa della Donna: la sua fioritura avviene nei primi giorni di marzo, il giallo oltre ad esprimere vitalità, forza e gioia è anche il colore che rappresenta il passaggio dalla morte alla vita, che diventa una metafora per ricordare le donne che si sono battute per l’uguaglianza sessuale.
Situazione femminile oggi
L’attuale crisi economica ha peggiorato la situazione, già difficile, dell’occupazione femminile ed ha contribuito ad accentuare molte delle passate criticità storiche.
L’Italia ad esempio, si colloca all’ultimo posto nella classifica dei paesi europei attivi nella riduzione della disoccupazione femminile: secondo i dati Censis, nell’ultimo anno il tasso di disoccupazione in Italia è stato pari all’11,8% per le donne e al 9,7% per gli uomini. Con un tasso ancora più altro tra le giovani di 15-24 anni al 34,8%, che per i maschi della stessa età si ferma al 30,4%.
Da qui possiamo notare un’abissale distanza con l’Europa, dove il tasso medio di disoccupazione giovanile per le donne è del 14,5%. che in Germania scende al 5,1%, nel Regno Unito al 10,3%.
Le donne lavoratrici sono 9.768.000 e rappresentano il 42,1% degli occupati complessivi. Con un tasso di attività femminile del 56,2% siamo all’ultimo posto tra i Paesi europei, guidati dalla Svezia, dove il tasso raggiunge l’81,2%. Le donne italiane sono molto lontane anche dal tasso di attività maschile, pari al 75,1%, e sono indietro anche nel tasso di occupazione, che nella fascia di età 15-64 anni è del 49,5% per le donne e del 67,6% per gli uomini. Nel confronto europeo riferito alla fascia d’età 20-64 anni, il tasso di occupazione femminile in Italia è del 53,1%, migliore solo di quello della Grecia.
Infine, il tasso di inattività, persone che non solo non hanno un lavoro retribuito, ma che non lo cercano neanche più, né stanno studiando o seguendo percorsi di formazione, ha raggiunto il 46,8% per le donne (contro il 26,5% degli uomini).
Donne e mercato del lavoro in Italia
Gli ostacoli che le donne affrontano per inserirsi e mantenere il lavoro sono molteplici. Uno dei fattori principali può essere ritrovato nella maternità.
Secondo i dati Censis, Il 30% delle madri interrompe il rapporto di lavoro perché costretta a sostenere carichi familiari eccessivi, contro il 3% dei padri.
La nascita di un figlio comporta spesso la necessità di avere un lavoro part-time flessibile per poi poter rientrare a tempo pieno senza per questo essere penalizzate in termini di carriera. Nel corso degli anni sono aumentate le aziende che mettono a disposizione orari di lavoro part-time, ma questa scelta spesso viene subita per mancanza di alternative lavorative, per questo si parla di “part-time involontario”.
Sono moltissime le donne che dopo la maternità si reinventano e decidono di percorrere una nuova carriera che dia loro la possibilità di avere una entrata economica e orari flessibili.
Province e centri servizi organizzano numerosi corsi di formazione per garantire alle donne di imparare nuovi mestiere e di immergersi nuovamente, o per la prima volta, nel mondo del lavoro.
Anche in questa giornata così importante, siamo felici di essere una società fatta di donne che guarda al benessere di ogni individuo e che accoglie le donne preparate e alla ricerca di un nuovo impiego.
Six Lands è una impresa di pulizie gestita e composta principalmente da donne dove la cura del particolare rispecchia la sensibilità femminile. Abbiamo deciso di innovare e professionalizzare il concetto di lavoro e di pulizia, costituendo così il nucleo di una società moderna e funzionale.
La nostra politica aziendale è focalizzata principalmente sui servizi di pulizia, disinfezione e sanificazione che assicurano un servizio specializzato, completo e soddisfacente per il Cliente.
La qualità del servizio per noi è un’arte e consiste nel mettere a disposizione del Cliente le capacità tecniche e creative delle nostre addette, interpretando le esigenze igieniche, estetiche e funzionali dell’ambiente di lavoro, garantendone la vivibilità ambientale e agevolandone la produttività con una serie di servizi complementari, in modo tale da rappresentare per il committente un valore aggiunto e non un semplice costo.
Quindi, per il loro essere donne, figlie di altre done, per il loro valore professionale e umano, per il loro essere così speciali da diventare uniche, auguriamo una buona festa, oggi e tutti i giorni, a tutte le donne!